L’umidità contenuta nei Filati

da Apr 6, 2024News sui filati

L’umidità contenuta nei Filati, la condizionatura dei filati di cashmere (filati naturali e filati pregiati)

Tutte le fibre tessili hanno la tendenza ad assorbire umidità dall’ambiente in cui si trovano. La determinazione del contenuto di umidità delle fibre tessili costituisce un parametro di prevalente importanza commerciale. La fibra di lana, ad esempio, può assorbire fino al 30% in peso di acqua senza evidenziare al tatto alcuna variazione rispetto alla fibra in condizioni di equilibrio igrometrico.

Appare evidente che in una transazione commerciale di un quantitativo di fibra tessile igroscopica (tutte le fibre in genere), la massa del materiale riscontrata per semplice pesatura del materiale non può rappresentare il “peso commerciale” che deve essere soggetto alla quotazione economica.

Molti sono i fattori che incidono sulla umidità del filato, fra i quali la temperatura e il grado di umidità interna ed esterna dei locali nei quali vengono immagazzinati. I filati possono diminuire o aumentare di peso in base alla umidità che hanno assorbito o hanno perso, anche durante il trasporto dal fornitore al cliente. In inverno il filato avrà un sensibile, ma non eccessivo aumento di peso, il contrario in estate quando la temperatura è più calda e il clima più secco.

Una rocca di filato può variare anche del 2, 3 o anche 5% di peso da un giorno all’altro in base al variare del livello di umidità dell’aria nel luogo dove viene immagazzinata.

Per la smacchiatura di filati in puro Cashmere è molto importante che la lavorazione avvenga in un ambiente con temperatura e umidità controllata. Quando nell’ambiente di lavoro temperatura e umidità non sono controllati si possono verificare un alto numero di rotture, fino a compromettere la riuscita della smacchiatura.

Le caratteristiche fisico meccaniche delle fibre tessili sono varie, come ad esempio la finezza, la stabilità termica, feltrabilità, coibenza, tenacità, allungamento e rottura, resistenza elasticità, etc.

Tra queste risulta molto importante l’igroscopicità del materiale tessile.

Igroscopicità è la capacità di una fibra tessile di assorbire umidità dall’ambiente.

Le fibre naturali in special modo hanno un certo grado (percentuale) di umidità.

Essa si misura in base alla percentuale massima di acqua che la fibra può assorbire senza apparire bagnata.
La lana e le fibre alginiche sono le più igroscopiche.
Ad esempio la lana può assorbire fino al 33% del peso senza dare la sensazione di bagnato.

In relazione all’igroscopicità c’è il tasso di ripresa che rappresenta la massima percentuale di acqua che una fibra può contenere per essere commercializzata e si misura in percentuale sul peso secco del materiale, cioè la quantità di acqua assorbita a 20°C da 100 g di fibra, precedentemente essiccata, poi esposta per un’ora ad una umidità del 65%. La legge 883 del 26.11.73 (e successive modifiche – Direttiva 96/74/CE) definisce i valori convenzionali.

L’umidità può variare dal 18% della lana all’1,5% delle fibre sintetiche come il poliestere.

Per esempio la seta ha un tasso di ripresa pari all’11% ed un’umidità del 9.91%, la lana pettinata un tasso del 18.25% ed un’umidità del 15.43%.

Bisogna fare in modo di avere filati con umidità costante e uniforme in quanto la diversa qualità delle materie prime e per le diverse condizioni ambientali in cui il filato viene prodotto, non è mai nelle condizioni di umidità ottimali.

Quando il filato passa dalla fase di filatura alla fase successiva di lavorazione, è indispensabile procedere al controllo dell’umidità del filato, verificandone il tasso di ripresa trattandolo in modo tale da garantire i valori convenzionali.

Il sistema per condizionare il filato consiste nell’introdurlo in apposite camere di ripresa in cui il filato viene sottoposto a trattamento di umidificazione con particolari accorgimenti.

Per realizzare una camera occorre essenzialmente tenere presente che l’assorbimento dell’umidità da parte di una fibra tessile avviene seguendo 3 fasi nettamente distinte: la prima rapida e superficiale, la seconda più lenta e più profonda, la terza di diffusione per effetto di un assorbimento osmotico dell’acqua che si propaga nell’interno della fibra stessa penetrando intimamente e raggiungendo tutti i pori ed i canali capillari.

Per queste ragioni le camere di ripresa debbono garantire il contatto della fibra con l’umidità dell’aria e non direttamente con l’acqua perchè il filato si bagnerebbe troppo e solo superficialmente con un eccessivo aumento dell’umidità il cui risultato sarebbe quello di ottenere disuniformità nell’umidificazione del filato.

I vantaggi che si ottengono con una buona ripresa di umidità sono non solo quelli di garantire un certo peso costante nelle confezioni di filato ma soprattutto quelli di migliorare le caratteristiche tecniche della fibra. Inoltre il filato sarà nelle condizioni ideali per renderlo molto più facile da lavorare.

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